Come tutti abbiamo – purtroppo – potuto osservare, il Coronavirus ci ha costretti a trovare nuovi modi per socializzare, re-inventare un intrattenimento casalingo e creare soluzioni per continuare a prendere parte ad eventi pubblici.
Proprio a causa di questa situazione peculiare, l’ecosistema e-commerce cinese non solo non ha rallentato le sue performance durante la crisi del coronavirus, ma le ha perfino migliorate. Questa tendenza è facilmente comprensibile: se i consumatori non possono uscire di casa, la scelta è l’online.
Tutti i settori sono stati forzati a reinventarsi e quello del vino non è stato sicuramente da meno. Gli eno-appassionati di tutto il mondo si sono subito attrezzati per dar vita ad innumerevoli wine tasting virtuali e così hanno fatto anche i wine lovers cinesi.
Un esempio di riorganizzazione di successo nella direzione online, è quello della Dragon Phoenix Wine Consulting, un’azienda di formazione e consulenza nel mondo del vino basata a Pechino, che ha dovuto fermare la propria attività offline ma non si è risparmiata in quella online. L’azienda ha tempestivamente pensato di utilizzare come provider la Trust in Taste, società australiana che fornisce bottigliette campioni da 60ml per gli assaggi alla cieca e la formazione, permettendo agli studenti di partecipare ai corsi online e assaggiare i vini da casa.
Per quanto queste alternative di wine tasting virtuali abbiano fatto compagnia a molte persone durante il periodo del lockdown e abbiano permesso ai wine lovers di continuare a coltivare la propria passione, gli scettici sono molti. Culturalmente il vino è inteso come convivialità e socialità e, fiere ed eventi offline hanno sempre fatto da traino in questo settore. Si può quindi pensare che l’online andrà a sostituire gli eventi fisici? I produttori possono trarre qualche beneficio e insegnamento da questo periodo appena vissuto o si tornerà, appena possibile, alle vecchie abitudini?
Se da una parte non è possibile prevedere che cosa succederà al mondo delle fiere e dei tasting offline, è invece certo che la spinta di digitalizzazione che sta subendo il mondo del vino è sicuramente una soluzione permanente, che magari si integrerà con l’offline in futuro.
Analizziamo insieme alcuni casi di successo.
Esempi di successo dal mondo
“In questo nuovo mondo virtuale, abbiamo l’opportunità di coinvolgere un’audience esponenzialmente più grande che non ci limiti ad accogliere solo chi passa dalla porta” afferma Ryan Huges, estate manager di Spire Collection, California.
Wine.com ha realizzato un calendario di wine tasting virtuali da 30 minuti l’uno a tema vacanze o regioni vinicole, coinvolgendo celebrità come Gérard Bertrand, Jon Bon Jovi, John Legend e molti altri. Nel giro di qualche giorno, i primi 5 tasting virtuali organizzati hanno ricevuto più di 5 mila iscrizioni e grazie alla tecnologia live-streaming, non c’è un limite massimo di partecipanti.
Wine.com aveva già iniziato a lavorare sulla creazione di esperienze virtuali per i propri clienti prima della pandemia, l’avvento del Coronavirus ha sotanzialmente accelerato i tempi di esecuzione. L’azienda ha dato priorità alle esperienze digitali e ora è a lavoro per trovare una perfetta combinazione tra il l’esperienza digitale e quella fisica.
Vanya Cullen, managing Director di Cullen Wines, importante realtà vinicola della regione di Margaret River, ci racconta che non aveva mai organizzato dei wine tasting virtuali prima del lockdown ma afferma che molto probabilmente diventerà una proposta permanente per i propri clienti, questo perché, sostiene “(i wine tasting virtuali) creano una stupenda connessione, permettendo agli interlocutori di confrontarsi su innumerevoli argomenti legati al vino e questo è fenomenale”.
Il Wine Tasting Online è già realtà in Cina
Nella cultura cinese il rapporto tra cibo e salute è estremamente importante e per ciò che riguarda il vino si ritiene, in modo quasi leggendario, possa avere delle grandi proprietà benefiche. Anche se a sostegno di questo ultimo punto non abbiamo conferme scientifiche, è indubbio che il vino faccia bene all’umore e che durante la quarantena sia stato un intrattenimento non di poco conto. É vero anche che in Cina bere vino è un’attività legata alla socialità e poche persone bevono da sole a casa. Ecco perché sono nate le “Cloud wine tasting” o tasting virtuali che possono essere incontri informali tra amici oppure degustazioni professionali guidate da esperti o influencers sempre più seguiti, soprattuto dai millenials delle grandi città.
Vanya Cullen ha raccontato che il loro importatore cinese, usando la piattaforma Zoom, è riuscito a raggiungere 4mila spettatori per un singolo wine tasting virtuale. Pensando in termini numerici, la capacità di raggiungere più persone contemporaneamente grazie all’online, è impressionante.
Il segreto per il wine tasting virtuale perfetto
Lu Yang MS, primo Master Sommelier in Cina e Corporate Winde Director per Shanghai-La Hotels and Resorts, ci fornisce qualche consiglio su come organizzare un tasting virtuale di successo:
1. Scegliere il giusto orario. Meglio organizzare i tasting dopo cena, quando le persone possono finalmente rilassarsi e avere più tempo a disposizione per focalizzarsi sul vino. Ricordiamoci che i cinesi cenano molto presto, solitamente intorno alle 17.30/18.00.
2. Usare un buon software. Ve ne sono diversi a disposizione: Zoom, Skype, Microsoft Teams; Wechat è sicuramente quello che in Cina va per la maggiore, l’importante è trovare un software che possa andare bene a tutti i partecipanti, tenendo conto dei limiti imposti dal firewall cinese;
3. Scegliere attentamente a chi indirizzare il tasting. Meglio raggruppare persone con una conoscenza simile alle spalle, per non rischiare di lasciare indietro qualcuno al quale il tasting potrebbe risultare troppo tecnico e non annoiare i più esperti.
4. Scegliere un tema. Che si tratti di una verticale dello stesso vino, o la stessa annata di diverse regioni, piuttosto che vini diversi dello stesso produttore, un tema aiuta a circoscrivere la discussione intorno ad un argomento.
5. Essere creativi. Cercare di non essere troppo prolissi su un solo vino, l’interazione con gli ascoltatori è tutto. Una pratica di successo è quella di includere giochi di tasting alla cieca, facendo si che le persone si divertano continuando ad imparare.
Altri fattori positivi della digitalizzazione nel mondo del vino
Sicuramente il virtuale non rimpiazzerà gli incontri faccia a faccia, ma c’è da dire che potrebbe enormemente aiutare su diversi fronti.
Molte aziende si stanno focalizzando sempre più su produzioni biodinamiche o comunque con un occhiio di riguardo verso l’ambiente, perciò per molti, ridurre i viaggi a lungo raggio, sarà l’ennesimo modo per contribuire alla causa, e l’online può sicuramente aiutare in questo senso.
Ricordiamoci poi che in molti periodi dell’anno i produttori non possono viaggiare, poiché impegnati in prima linea nell’attività produttiva. L’utilizzo dei wine tasting virtuali o comunque degli incontri online, possono permettere di ovviare a questo problema, dando la possibilità di mantenere vivi rapporti con i clienti anche durante i mesi produttivi più intensi.
Per concludere, non è da sottovalutare il lato economico della questione, in particolare per quei piccoli produttori che scelgono attentamente ogni anno come investire il proprio denaro quando si tratta di viaggi e promozione. La digitalizzazione, quindi, ci può permettere di intensificare le relazioni commerciali senza dover presenziare fisicamente, riuscendo anche a risparmiare.
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