Nemmeno dieci anni fa, le principali testate che si occupavano di vino, scrivendo di donne cinesi, intitolavano così i loro articoli: “Le consumatrici cinesi prediligono i rossi” oppure “Vini rossi, corposi e alcolici per le donne in Cina”.
Oggi sempre più spesso leggiamo titoli come: “Le donne cinesi: alla ricerca di bollicine e vini bianchi aromatici”.
Cos’è successo in questo brevissimo lasso di tempo? Si sbagliavano allora? Si sbagliano adesso?
Il vino: questo ottimo sostituto.
Come vi raccontavo nel mio articolo sulla cultura del bere in Cina, il vino ha sempre fatto parte della storia cinese, nonostante non fosse una bevanda che tradizionalmente abbondava sulle tavole.
Dagli anni ‘80 però, vi è stata un’esplicita virata nel modo di bere del paese di mezzo, dettata principalmente dalla volontà del governo cinese di limitare il consumo della ben più popolare Baijiu (grappa cinese), dal tasso alcolico molto elevato, sostituendola con una bevanda più salutare.
Sulle tavole di celebrazioni in famiglia, piuttosto che durante meeting di lavoro, il vino rosso ha iniziato così a prendere piede.
Come vi spiegavo, il rosso ha fatto subito capolino nei cuori dei cinesi per svariati motivi, ma in primis, culturali.
Anche le donne hanno iniziato, quindi, a seguire questo trend, apprezzando forse anche di più, soprattutto per una questione legata alla salute, il cambiamento dal superalcolico (baijiu) al vino.
È corretto quindi dire che, sì, fino a dieci anni fa, quando il vino stava ancora -un passo alla volta – entrando nella quotidianità del bere cinese, le donne prediligessero il vino rosso, in quanto sicuramente più largamente disponibile, sponsorizzato e contemplato.
Ma oggi?
I rapidi cambiamenti della società cinese non stupiscono più nessuno, neppure quando si parla di preferenze alcoliche.
I giovani consumatori hanno un ruolo chiave in questa trasformazione socio-culturale. Lo sviluppo economico della Cina e l’apertura verso l’Occidente hanno esposto le nuove generazioni alla internazionalità anche in fatto di vino. E se i consumatori uomini e di mezza età tendono ad essere più tradizionalisti quando si tratta di bere, i Millennials hanno sicuramente imparato ad apprezzare nuove categorie di vino e vitigni diversi, rispetto ai soliti largamente conosciuti in Cina.
Millennials, e soprattutto donne. La popolazione femminile ad oggi rappresenta ben il 50% del pubblico che preferisce il vino d’importazione. I dati dicono inoltre che la percentuale di donne che consuma vino in Cina cresce del 5% annuo e le stime prevedono una crescita esponenziale.
Ottimi numeri, ma come mai questa crescita?
Nella cultura tradizionale cinese, il vino è sempre stato strettamente collegato agli uomini, ma le donne cinesi si rivelano ogni giorno più inclini ad infrangere le regole degli stereotipi e, di pari passo ad un crescente livello di istruzione femminile, troviamo un sempre maggior slancio nel definire una propria identità e soddisfazione personale, anche, forse soprattutto, quando si tratta di stile di vita.
Miglior livello di istruzione, migliori posizioni lavorative, stipendi più alti, sono lo scenario perfetto per aspettarci che, proprio grazie alle donne, il consumo di alcol continuerà a crescere costantemente negli anni a venire nel Paese del Dragone.
A una motivazione legata al prestigio sociale si aggiunge, come già accennato, quella connessa alla salute e al benessere in generale.
Oltre a sostituire il più alcolico baijiu, il vino è spesso citato per le sue spiccate azioni antiossidanti dovute ai polifenoli, si ritiene poi che sia un alleato di bellezza e sicuramente viene associato ad uno stile di vita raffinato e di successo.
Congiuntamente a tutti questi fattori, c’è sicuramente anche lo zampino dei KOL in questa crescita del vino tutta in rosa.
La promozione da parte dei “Wanghong” (KOL o influencer che dir si voglia) fatta di eventi digital, sconti e performance sulle principali piattaforme social, ha coinvolto certamente un audience più giovane e ha dato inizio alla cosiddetta “she economy” del vino e dei superalcolici, che si è andata ad affinare sempre più durante lo scorso lockdown. Un numero crescente di KOL donne in questo settore, ha attratto altrettante rappresentanti del gentil sesso che in queste influencer si rispecchiano o delle quali, quanto meno, vorrebbero imitare lo stile di vita.
Cosa troveremo nei bicchieri delle giovani donne cinesi nei prossimi anni?
Molti brand di alcolici hanno lanciato delle nuove linee pensate apposta per le consumatrici del gentil sesso.
Le caratteristiche sono: minor grado alcolico, sentori aromatici e fruttati ben presenti, packaging accattivante, stile più morbido e zuccherino.
Cosa sta già spopolando tra le donne in Cina? Sicuramente abbiamo potuto osservare un’impennata nelle vendite di Sauvignon Blanc Neo Zelandese.
Ma un ottimo feedback lo riceve anche l’Italia da parte della CBN data una società cinese specializzata in ricerche di mercato, la quale ha osservato che il Moscato d’Asti è attualmente il vino italiano più ricercato dalle giovani donne cinesi, con un alto potere di acquisto.
Il Moscato d’Asti spicca per la sua freschezza, aromaticità e residuo zuccherino.
Possiamo aspettarci che il palato delle consumatici cinesi evolva ulteriormente, apprezzando vini più complessi e meno fruttati. Nel frattempo è bene tenere a mente che questo è il pubblico con più probabilità di consumare vini bianchi, specialmente se aromatici. Sicuramente è il momento per le aziende di conquistare una fetta di mercato che aspetta solo di essere sollecitata.
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