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Sophie Liu è fonitrice della Ouiwen Acadamy e partner di Vinforever  azienda importatrice di vino. Candidata Master of Wine, insegnante WSET diplomata di 4 livello, tutor certificato alla Bordeaux Wine School (CIVB) ,insegnante della German Wine Acadamy. 

Sophie si è laureata al College of Enology presso la Northwest A&F University,
la sua Laurea Magistrale è stata in Vinificazione e Vinicoltura.

Uno dei pochi casi di insegnanti e importatori in Cina ad avere un background formativo proprio in enologia, Sophie è anche un influencer affermata con una base di circa 10.000 followers. 

Sophie, sei impegnata nel mondo del vino da molto tempo, puoi condividere con noi come ti sei interessata al vino in primis e poi al vino italiano?

La mia specializzazione universitaria è in enologia e comunque mi è sempre piaciuto il vino. Da allora, ho intrapreso una strada senza ritorno! Le varietà autoctone uniche dell’Italia e lo stile del vino italiano hanno poi suscitato il mio interesse nei confronti di questo prodotto.

Hai una lunga esperienza nella formazione enologica, puoi raccontarci come è cambiato negli anni l’interesse degli studenti? Pensi che il vino italiano stia guadagnando notorietà?

Mi occupo di formazione nel campo del vino dal 2009. A quel tempo, non solo i consumatori ordinari, ma anche molti commercianti di vino conoscevano solo i vini francesi. Ora sempre più amanti del vino stanno iniziando a conoscere questo prodotto e a comprendere più tipologie e stili differenti di vino. Penso che il mercato si stia sviluppando gradualmente. Il vino italiano ha già un buon seguito da parte di eno-appassionati e professionisti di settore.

Pensi che la formazione sia il modo più efficace per promuovere il vino italiano in Cina? Apparentemente ricordare i nomi italiani è piuttosto impegnativo, secondo te qual è il modo migliore per avvicinare i consumatori?
La formazione è un buon mezzo di comunicazione e possono essere organizzati corsi / attività di più livelli per attirare diversi gruppi con conoscenze differenzi. Un modo per semplificare la comunicazione è inserire alcuni vini italiani (i più comuni) nei corsi più semplici di vino in modo che i partecipanti possano avere delle nozioni di base iniziali.

Possiedi anche una società di import che si concentra su vini boutique, perché hai scelto questo segmento di mercato? Non sarebbe più facile vendere più vini commerciali?
Il buon vino è un prodotto indispensabile e spero di riuscire a promuovere vini di alta qualità al giusto prezzo per i consumatori cinesi. È necessario espandere ulteriormente il mercato, ma sono molto fiduciosa.

Sappiamo che l’e-commerce in Cina è in forte espansione, ma molti produttori italiani sono scoraggiati dall’andare online perché credono che solo vini molto economici o marchi super popolari possano effettivamente vendere online, sei d’accordo?
È difficile rispondere a questa domanda. Molte aziende vinicole hanno subito dei danni a causa dell’esposizione dei prezzi online, ma ci sono anche casi di successo. Quando si decide di andare online è essenziale che la cantina definisca il proprio posizionamento sul mercato, che abbia piena consapevolezza di quali sono i trend e i prezzi dei concorrenti, in fine che controlli rigorosamente i prodotti venduti nelle diverse piattaforme.

Quanto è importante la brand awarness se decidi di vendere vino in Cina? E quali sono secondo te i modi migliori per raggiungere una buona esposizione del brand?
La brand awarness nel mondo del vino è molto importante. L’azienda vinicola può collaborare con i media tradizionali, gli istituti di formazione e gli influencer. Questo tipo di attività non richiede un budget particolarmente elevato e può aumentare rapidamente il posizionamento del marchio.

Si sente molto parlare di KOL in Cina, alcuni sono apparentemente in grado di vendere migliaia di bottiglie di vino in pochissimo tempo. È vero? Pensi che gli influencer possano davvero fare la differenza nella vendita di vini italiani in Cina?
Per quanto ne so, molti KOL in Cina non sono specializzati nella vendita di vini. Hanno una vasta base di fan e possono vendere qualsiasi categoria di prodotto. Essendo così generici i loro clienti preferiscono prodotti a un prezzo ridotto. Credo che vadano scelti influencer specializzati nel settore vinicolo per raggiungere il pubblico giusto.

Puoi dirci qual è il più grande punto di forza e il peggior errore che le aziende vinicole italiane commettono quando approcciano mercato cinese?
Si sta finalmente creando una reputazione del vino italiano come vino di alta qualità, per favore continuate così. Tuttavia, a volte le etichette di vino italiano sono poco chiare, creano confusione e questo può indurre i consumatori a spendere un prezzo elevato per vini di bassa qualità, minando la loro fiducia di acquisto.

Sappiamo che il vino francese rappresenta il lusso in Cina. Il Cile e la Nuova Zelanda dovrebbero essere più agevoli e più accessibili dal punto di vista dei prezzi. Cosa si aspetta un consumatore cinese da una bottiglia di vino italiano?
Se il vino è un IGT o inferiore, indipendentemente dal paese o dalla regione, agli occhi del consumatore si tratta di una bevanda nella media, senza particolari caratteristiche.
Ma i vini italiani di alta qualità, come Barolo, Amarone, Brunello di Montalcino, ecc., sono riconosciuti come vini dallo stile e struttura forte, è questo quello che ci si aspetta.

Se potessi dare a un produttore italiano 3 suggerimenti per migliorare le sue prestazioni nel mercato cinese, quale sarebbe?
1. Aumentare la promozione della cantina stessa.
2. Le cantine / i vini necessitano di traduzioni in cinese facili da ricordare e diffondere.
3. Le associazioni delle differenti zone di promozione dovrebbero organizzare più roadshow e incontri nelle principali città del paese.

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